Il 21 ottobre 2014, nel Palazzo Comunale, si è svolta la cerimonia di consegna, dell’onorificenza di “Giusta fra le Nazioni”, da parte dello stato di Israele, alla memoria di suor Maria Vittoria Morani, Magentina, per l’aiuto dato a persone di fede ebraica durante il secondo conflitto mondiale. Papa Pio XII, al tempo delle leggi razziali, volle che i conventi di Roma si aprissero per accogliere gli Ebrei perseguitati. Lei, insieme con le pensionanti, nel convento di “Santa Rufina”, si prese cura di alcune famiglie ebree, in particolare mamme e bambini, mentre i padri venivano tenuti nascosti nel medesimo edificio, ma in un luogo non facilmente accessibile. Uno di quei bambini era Salvatore Terracina. Suo padre, fornitore del convento, per ragioni di lavoro, conosceva molto bene suor Maria Vittoria. Nel momento più grave chiese a lei asilo per tutta la famiglia. Desideroso che il grande gesto di accoglienza, a sprezzo della propria vita, fosse riconosciuto ed onorato, il sig. Terracina informò l’Ambasciata di Israele che iniziò il lavoro di documentazione. Nel suo intervento, durante la cerimonia, ha ricordato il disinteressato ed amorevole aiuto di suor Maria Vittoria e delle sue consorelle, sottolineando la valenza del gesto di carità cristiana e rinnovando l’eterna riconoscenza per essere stati salvati, lui e la sua famiglia, da una fine certa. Il Ministro, Consigliere direttore dell’Ufficio Affari pubblici e politici dell’Ambasciata d’Israele, Rafi Erdreich, ha consegnato l’onorificenza nelle mani del nipote della religiosa, Giuseppe Morani. Nel suo intervento ha ricordato lo Yad Vashem, l’Istituto per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto, istituito dal Parlamento Israeliano nel 1953, al fine di commemorare i sei milioni di ebrei uccisi e perpetuare il ricordo di quell’evento a monito delle generazioni future. La pronipote, Maria Grazia Baggini, ha voluto così ricordarla: “Era una persona intelligente, generosa, sorridente, una figura materna; era sempre serena e questa sua serenità infondeva fiducia; mi ripeteva sempre di fare del bene e di aiutare il prossimo perché, mi diceva: -il Signore ti sarà riconoscente e non dimenticherà- Non ci ha mai detto di avere ospitato alcuni Ebrei a Roma perché penso che per lei fosse una cosa normale dare alloggio e protezione a chi ne aveva bisogno, nonostante conoscesse bene il rischio che correva in quel periodo buio. Tutta la mia famiglia è orgogliosa di sapere che il nome della zia apparirà presso la Yad Vashem a Gerusalemme”. Sono più di 500 i non-ebrei italiani che hanno ricevuto l’onorificenza. Altri Magentini, prima di suor Maria Vittoria Morani sono stati riconosciuti da Israele “Giusti fra le Nazioni”. Ricordiamo Dina Cerioli, Caterina Vaiani, Antonio Garbini detto Gin, Maria Vaiani Cerioli e Battista Magna detto Delio, che salvarono la famiglia Molho e Mons. Francesco Bertoglio che salvò la vita a 65 ebrei nel 1943, accettandoli come ospiti clandestini, nel Seminario Lombardo di Roma di cui era Rettore. Suor Maria Vittoria Morani è nata Magenta il 5 febbraio 1902. Entrata nella Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione il 29 settembre 1924, nella comunità di Rho, passa, poi, nella casa madre di Ivrea. Studia da postulante, frequentando la Scuola Magistrale, con il conseguimento del diploma per l’insegnamento nella sc. materna nel 1928. Nel 1927 veste l’abito religioso, entrando Noviziato. L’anno successivo, il 16 marzo, emette la prima professione ed il 22 agosto 1937, a Burolo, quella solenne. Dal 1929 al 1951 è nel convento di “Santa Rufina”, a Roma, con il compito di assistente delle pensionanti (erano ospitate alcune giovani lavoratrici). Dal 1951 al 1955 all’ist. “Sacro Cuore”, a Bari, come assistente delle educande. Le successive sedi, con incarico di superiora, sono Rho, Biella, ancora Rho e, fino al 1977, Poggio di San Giovanni in Persiceto. Terminato il suo mandato, si ritira a Burolo dove muore il 13 febbraio 1982.
