
L’urna con il suo corpo è venerata nel transetto destro, in Basilica. Per capire come mai sia qui dobbiamo riandare alla storia del nostro borgo. Fonti delle notizie sono il fascicolo “Storia di una Città” edito quest’anno e documenti dell’Archivio Parrocchiale. L’ultimo quarto del sec. XVIII per Magenta era stato periodo di crescita, economica e demografica. Nel 1792 la guerra di Austria ed altri stati Europei contro la Repubblica Francese, provocò alle nostre terre danni notevoli. Scriveva un certo Ignazio Calderai: “Non possono essere ignoti li gravissimi ed incalcolabili danni cui fu sempre, ed è soggetta, questa Comune sul passaggio delle truppe, per cui pressoché nessun raccolto si fece …”. Sulla gente gravavano imposte di guerra piuttosto pesanti, la coscrizione obbligatoria privava le campagne di braccia valide. Gli Austriaci tornarono nel 1815, e il sentimento religioso popolare ritrovò una maggior libertà di espressione. In questo contesto, spinto dalle autorità civiche, il Prevosto di Magenta inoltrò al papa una richiesta: “Ritenuto nelle premesse, che le gravi calamità, che già da molti anni straordinariamente afflissero, ed affliggevano in particolar modo questa Comune, rendevano sempreppiù necessario di dirigere al Sommo Datore di ogni bene più fervide le preci, e di invocare presso il Dio della Misericordia la protezione di celesti intercessori affinché col loro mezzo ottener si potesse la cessazione de’ divini castighi, si è determinato il prefato M. R. Sig. Preposto Parroco Ruscelli di subordinare alla Santità di Pio VII Romano Pontefice la situazione di queste misere contrade, implorando dal medesimo la concessione a prò di esse di qualche insigne reliquia, onde eccitato maggiormente il fervor religioso di questo popolo, potessero venire più facilmente esauditi i di lui voti”. Il Papa Pio VII era rientrato a Roma, dopo un esilio-prigionia durato per decisione di Napoleone imperatore una decina d’anni, solo nel 1814. Si era ripresa la sistemazione delle Catacombe. Il 28 Marzo 1816 nel Cimitero di Pretestato in via Ardeatina (ora Catacombe di S. Callisto) si era trovato il corpo di una giovinetta martire, senza nome. Le si era dato un nome che richiamava la sua giovane età: Crescenzia. Il Papa accolse così la richiesta delle autorità civili ed ecclesiastiche del popolo magentino. Il giorno 11 Dicembre le Reliquie furono portate da Roma a Milano; il 7 Gennaio 1817 erano accolte a Magenta con grande fervore popolare. Un piccolo santuario per custodia e venerazione del sacro Corpo fu costruito, a tempo di record, su un lato della vecchia Prepositurale Collegiata di S. Martino: a metà giugno dello stesso anno vi fu solennemente traslata l’urna, che, dal 1903, ebbe l’attuale sistemazione. A questo punto è logico porsi una domanda: si ottenne per il borgo la protezione richiesta? Le preghiere dei paesani rese più fervide dalla presenza del corpo della Santa ebbero effetto? Una risposta apodittica non è possibile, però … ecco alcuni dati. Nel 1804 la popolazione era di circa 3.500 abitanti; nel 1838 era di 4.808: l’aumento demografico segnala una crescita della speranza e delle possibilità economiche. In preparazione della catastazione del 1854 furono censite 95 botteghe nel borgo e una decina nelle due frazioni; un secolo prima erano una trentina. La presenza del corpo di Santa Crescenzia ha davvero favorito una crescita del borgo, facendo onore al suo nome? Se rileggiamo il motivo della richiesta del Prevosto Ruscelli vediamo non la superstiziosa pretesa di un intervento soprannaturale a favore della sua gente, ma la consapevolezza che il corpo del Martire avrebbe contribuito a dare fiducia e intensità alla preghiera del popolo. Ciò vuol dire aprire alla speranza di nuove prospettive. La speranza porta all’operosità ingegnosa, alla solidarietà, a progetti coraggiosi. Atteggiamenti che hanno caratterizzato a lungo Magenta, e ne hanno favorito la crescita. Nel 1947 (anno dell’elezione a Città), il magentino Mons. Maino, in un suo articolo scrive: “Nella tremenda giornata del 4 Giugno 1859 le racchette incendiarie lanciate a migliaia dai francesi sul borgo in cui s’annidava il grosso dell’esercito austriaco avrebbero dovuto ridurlo a un rogo fiammeggiante … invece una pioggerella persistente di qualche giorno prima salvò il borgo dalla distruzione”. E di questo fu ringraziata la santa, ch’era stata supplicata d’intercedere perché le case venissero risparmiate dalla battaglia della quale si aveva anticipato sentore. Non ci stupisce allora la continuata fiducia riposta nella Santa. Come avveniva per i militari che, partendo per la guerra, mettevano una loro fotografia sull’urna della Santa, chiedendone l’intercessione per il ritorno. Né le grandi feste che i Reduci celebrarono in onore della stessa, dopo la guerra di Libia (1912) e dopo le due guerre mondiali (1918 e 1945). Si capiscono così alcuni gesti tradizionali: la raccolta delle offerte casa per casa, la presentazione solenne dei doni, simbolo delle offerte raccolte, con i nomi delle vie di abitazione dei donatori. È la Città intera che offre a Santa Crescenzia un segno tangibile di gratitudine per la protezione avuta in momenti trepidi e difficili. Un legame, questo della Città con la Santa, che vale la pena di continuare ad esprimere in modo esplicito. Ho chiesto alle nostre Autorità civiche di pensarci. Durante la Messa Solenne nella Festa di Santa Crescenzia il nostro Sindaco ha posto una lampada accesa davanti all’Urna con le spoglie della Martire. Cercheremo il modo di rendere più significativo anche il momento della presentazione dei “doni”: ho incontrato molta cordiale apertura, della quale ringrazio, negli Amministratori Comunali. Penso che potremmo iniziare, nei prossimi anni, a preparare il bicentenario della presenza di questo Sacro Corpo a Magenta: 1817 – 2007. Tra l’altro coinciderebbe con il 70° di Magenta Città. Può essere un bel modo di riprendere coscienza delle radici della nostra Comunità, di quello che la rende più concorde e laboriosa, le dà speranza e fiducia nel futuro. Che “la Santa” con la sua intercessione aiuti a crescere, secondo il suo nome, i nostri ragazzi e giovani, portandoli a vincere i miraggi involutivi proposti nella nostra società affluente; che faccia crescere noi tutti come veri discepoli di Gesù, in quella piena umanità che Egli ci ha insegnato dando la vita per noi, e che Crescenzia ha compreso e vissuto accogliendo il sanguinoso tramonto della sua giovane vita per essere a Lui fedele.
don Mario, parroco di S. Martino
tratto da Magenta Nostra Luglio/Agosto 2007
La Gran Martire Crescenzia
protettrice dei Magentini
di Ambrogio Cislaghi
Il libro, che ha come autore il prof. Ambrogio Cislaghi, è la storia del tutto inedita della martire Crescenzia, a partire dalla sua esumazione nella catacomba di Balbina (una di quelle dell’area di San Callisto a Roma) il 8 marzo 1816. Una volta chiariti gli aspetti sull’epoca della morte di questa ragazza, sul modo in cui fu uccisa, sul ritrovamento, accanto a lei nella tomba, dell’ampolla del suo sangue, sui suoi rapporti con la Santa Crescenzia di Mazara del Vallo e sulle circostanze del suo arrivo da Roma a Magenta, le vicende raccontate nel testo riguardano il rapporto speciale, appunto, tra gli abitanti di Magenta e la loro protettrice. Perché come tale la santa, con un gesto personale e particolare di papa Pio VII, era stata donata alla città di Magenta l’11 settembre 1816. Le grazie attribuite a Crescenzia da parte dei Magentini nel loro insieme furono davvero molte. Le principali, descritte nel libro, interessano momenti di epidemie e di guerre. Tifo Petecchiale già nel 1817. Poi la pandemia di colera nel 1855. Sempre il colera nel 1873 e 1886. L’epidemia di Spagnola nel 1818. Per le guerre: il 4 giugno 1859; la campagna di Libia del 1911-191 ; la Prima Guerra Mondiale la campagna d’Etiopia nel 1939; la Seconda Guerra Mondiale. Poiché quest’anno (2009) ricorre il 150° della Battaglia del 4 giugno 1859, durante la quale la protettrice degli abitanti di Magenta volle salvi la città e il popolo, la pubblicazione della storia di Santa Crescenzia è sembrata un dovere di riconoscenza, non dimenticando di invocarla ancora, per le necessità di oggi, a favore di tutti gli abitanti del Comune, perché ufficialmente Crescenzia è tale: Urbis Defensor, difensore civico della comunità cittadina in quanto tale. Così, nell’ambito delle celebrazioni dello speciale “Giugno Magentino” di quest’anno, il 19 giugno, dopo il concerto d’organo delle ore 21, nella Basilica di San Martino, ci sarà la presentazione del libro e la possibilità di acquistarlo, con speciale annullo filatelico delle Poste Italiane che saranno presenti dalle ore 18 alle ore 24. Successivamente il libro sarà a disposizione con i canali e le modalità che saranno spiegate nella stessa serata. Inoltre verrà allestita una mostra su pannelli lungo le navate laterali della Basilica che avrà il compito di guidarci nella comprensione del libro e della vita di Santa Crescenzia. Invece il 1 giugno sarà la giornata dedicata alla festa liturgica di Santa Crescenzia, con la presenza alla Santa Messa solenne del mattino di Don Giuseppe Locatelli, che festeggera’ i suoi 50 anni di sacerdozio e che condurrà anche la processione della sera con l’urna della Santa.