L’idea di costruire una “mensa per i poveri” a Magenta, affonda le sue radici agli inizi degli anni duemila e trova finalmente concretezza nell’ottobre del 2015, dalla sinergia tra la Comunità Pastorale di Magenta – guidata da Don Giuseppe Marinoni – e un gruppo di associazioni caritatevoli, guidato da Caritas e composto da Conferenza di San Vincenzo, Banco di solidarietà San Martino, Avas – Casa dell’accoglienza, Centro Missionario Magentino, associazione “Mons. Oscar Romero”, Centro Aiuto alla Vita.
Fin dalla presentazione alla città, nel dicembre 2015, il progetto riscuote grande interesse nella comunità magentina e suscita l’entusiasmo di molti, che si avvicinano alla costituenda associazione.
L’obiettivo è chiaro e concreto: rispondere alle situazioni di povertà, disagio e fragilità sempre più presenti anche in un territorio considerato “ricco”, facendolo in modo innovativo e in un’ottica di cooperazione con le realtà già attive nel sociale.
Il nome “Non di Solo Pane”, oltre ad essere un famoso passaggio evangelico (cfr. Matteo 4,4), costituisce un richiamo alla riflessione stimolata dall’Esposizione Universale 2015 di Milano, avente come tema “Nutrire il pianeta Energia per la vita” e all’invito di papa Francesco ad un maggiore senso di responsabilità nella condivisione delle risorse imprescindibili per il vivere umano.
Il logo, una michetta stilizzata in color magenta, assume inoltre il significato simbolico di una famiglia o di una comunità che si riunisce attorno ad una tavola centrale.
Il 22 gennaio 2016, 22 soci fondatori danno ufficialmente vita all’associazione Non di Solo Pane che, un mese dopo (ancora il giorno 22, un numero di buon auspicio), aprirà le porte del Refettorio di Comunità in via Moncenisio 29.
La prima sera gli ospiti sono solo quattro, ma il loro numero cresce rapidamente fino ad attestarsi su una presenza media di oltre 40 coperti a sera alla fine del 2016, anno che vede, tra l’altro, anche l’iscrizione alla rete del Banco Alimentare: primo tassello fondamentale per quanto riguarda l’approvvigionamento alimentare.
Il 2017 inizia con la consegna a Non di Solo Pane di furgone attrezzato per il trasporto alimentare, donato dal Comune di Magenta e dalla società ASM Srl, allo scopo di recuperare le eccedenze alimentari in condizioni di sicurezza e igiene e di condividerle con gli altri partner della rete di solidarietà.
Nel frattempo, mentre il Refettorio consolida i suoi meccanismi, viene avviato il secondo fronte d’azione, con l’inaugurazione dello studio medico “Ambulatorio Elena Sachsel”, presso il Centro Paolo VI: uno spazio, accessibile su prenotazione e previa segnalazione, dove medici e infermieri volontari offrono consulti medici e supporto psicologico a chi ne ha bisogno.
Sempre presso il Centro Paolo VI, nel settembre 2017 vede la luce lo Sportello Lavoro, frutto dell’aggiudicazione di un finanziamento erogato dalla Fondazione Ticino Olona e riconfermato anche per una seconda annualità, grazie alla collaborazione con la Cooperativa Officina Lavoro Onlus e a quattro comuni co-finanziatori.
L’anno 2018 si apre con una nuova collaborazione tra l’Ambulatorio e un’associazione attiva nella tutela di donne vittime di sfruttamento sessuale, mentre il 19 marzo il Refettorio viene intitolato a Don Giuseppe Locatelli, amato parroco di Magenta dal 1973 al 1989, anno in cui viene completata la costruzione del centro rionale S. Francesco e S. Chiara, che ospita attualmente il Refettorio di Comunità.