100° della Battaglia di Magenta

100° della Battaglia di Magenta

Presidente della Repubblica francese gen. Charle de Gaulle
Presidente della Repubblica italiana Giovanni Gronchi
Cardinale Giovanni Battista Montini, Arcivescovo di Milano (poi Papa Paolo VI)
Il Sindaco di Magenta E.Panigati

Tratto integralmete dalla pubblicazione realizzata nel 1959
4 Giugno 1859, nella Storia d’Italia, è una data gloriosa tradizionalmente consacrata alla memoria degli eroici figli di Francia caduti sui campi di Magenta per l’indipendenza e per l’unità d’Italia. Nel corso degli anni, molte esaurienti cronache dello storico fatto furono scritte ed è superfluo ripetere in queste pagine un’altra versione dell’avvenimento. Con la presente modesta raccolta di immagini rievocative Magenta vuole pagare un tributo e all’importanza storica della sua Battaglia e, sopratutto, alla memoria di tutti gli uomini che vi presero parte, vincitori e vinti, allo stesso modo come Essa nel corso di questo secolo ha custodito con pari rispetto ed affetto le spoglie dei caduti di ambo le parti. A cento anni da quella data memorabile, in un mondo ove sembra che i popoli ancora non riescano a trovare una intesa, in un mondo ove numerose altre guerre tremende e potentissimi mezzi di distruzione hanno fatto impallidire la memoria delle più antiche battaglie, in un mondo proteso in un’evoluzione tecnica che mira persino a violare lo spazio astrale, Magenta ancora sente potente il fascino di quella giornata gloriosa che cento anni fa fece fremere di sgomento, palpitare di ansia ed esplodere di giubilo la sua attonita popolazione. In quella memorabile giornata, la fortuna, dopo alterne vicende, piegò da una parte. Tre distinti episodi della lotta, confluirono al risultato finale: la resistenza ostinata della Guardia Imperiale e del Gen. Canrobet sul fronte e sul fianco, a Ponte Nuovo e a Ponte Vecchio, ove il Generale Cler trovò gloriosa morte; il movimento convergente del Corpo d’Armata di Mac-Mahon da Boffalora e da Mesero e Marcallo su Magenta, ove nello scontro che seguì e che si polarizzò attorno alla stazione ferroviaria e alla Casa Giacobbe perì in un anelito di gloria il Generale Espinasse; l’arrivo del Generale Fanti sul campo mentre più furiosa ferveva la mischia. E la giornata finì con la più completa vittoria delle armi franco-piemontesi. La vittoria di Magenta fu la vittoria che sanzionò il principio della libertà dei popoli, che segnò l’inizio della liberazione della Lombardia, che diede via libera al risorgere dell’Italia. E noi, qui a Magenta, in questo centesimo anniversario della Battaglia, non possiamo non risentire l’ardente gratitudine verso la Francia ed i suoi figli generosi che qui combatterono con intento liberatore versando copioso sangue per una causa che non era la loro e non possiamo nascondere un profondo rispetto per quelle schiere austriache che qui hanno fortemente combattuto per l’onore della loro bandiera, lasciando tante vittime gloriose sul nostro suolo. Cancellato ogni rancore del passato, qui ove pietosamente sono raccolte le spoglie degli alleati e dei nemici di ieri, sentiamo possente il desiderio che il sangue versato nel nome della libertà, della fraternità e del buon diritto continui, anche alla distanza di cento anni, a dare quei frutti di cui, purtroppo, il mondo ancora ha bisogno. Con questa pubblicazione, ove in sintesi è rievocata la Battaglia di Magenta attraverso la riproduzione di semplici ma eloquenti stampe dell’epoca, Magenta vuole appunto lasciare una testimonianza della devozione con cui commemora questa giornata ed additare agli uomini di buona volontà, di oggi e di domani, quei valori che furono retaggio della Battaglia di Magenta e che tanto efficacemente ha saputo esprimere il pittore Campi nell’immagine che chiude questa raccolta.